Opere di Anna Funder

Anna Funder è una scrittrice australiana. Cresciuta tra Melbourne e Parigi, Funder ha studiato presso l’Università di Melbourne e la Freie Universität di Berlino, conseguendo lauree in Letteratura e Giurisprudenza, un master e un dottorato in Arti Creative. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha lavorato come avvocata per il governo australiano, specializzandosi in diritti umani e trattati internazionali. Tra le sue opere ricordiamo C’era una volta la Ddr (Feltrinelli, 2005 – vincitore nel 2004 del premio Samuel Johnson Prize della BBC per la non fiction), Tutto ciò che sono (Feltrinelli, 2013). Katia Bagnoli ha tradotto L’invisibile signora Orwell (Feltrinelli, 2025).

L’invisibile signora Orwell
di Anna Funder, traduzione di Katia Bagnoli, Feltrinelli, 2025

Titolo originale: Wifedom: Mrs. Orwell’s Invisible Life


L’appassionante ritratto della prima moglie di George Orwell, una donna di talento, vivace, complessa e molto intelligente, che rinunciò alle proprie ambizioni a favore di quelle del marito.


In cerca di una tregua dagli impegni famigliari, Anna Funder si rifugia nelle pagine del suo scrittore prediletto, George Orwell. E scopre tra quelle righe una donna che era stata nascosta, cancellata, dimenticata. Eileen O’Shaughnessy, la prima moglie di Orwell, con il suo talento letterario e la sua intelligenza ne ha accompagnato, corretto, forse ispirato e plasmato l’opera; e con il suo senso pratico, il suo lavoro e il suo coraggio, lo ha sostenuto e gli ha salvato la vita più di una volta. Ma per gli storici e i biografi è sempre stata invisibile. Basandosi sulle lettere di Eileen alla migliore amica, ritrovate solo di recente, Anna Funder ricostruisce la vita coniugale degli Orwell, attraverso la Guerra civile spagnola e la Seconda guerra mondiale a Londra, con la precisione e la forza narrativa di una scrittrice avvincente e originale, che intreccia fatti e immaginazione, critica personale e documenti con un risultato straordinario. Ne emerge una figura di donna affascinante per la sua complessità, che parla al presente tanto quanto illumina il passato.



EAN: 9788807036415

Feltrinelli


“L’invisibile signora Orwell”: Eileen Maud O’Shaughnessy, foto del passaporto, 1937. Credits: Orwell Society


Se avesse scritto una biografia di Eileen O’Shaughnessy, forse Virginia Woolf l’avrebbe raccontata così.

Enrico Franceschini, “Il matrimonio imperfetto di Orwell”, Robinson, La Repubblica, 12 gennaio 2025, p. 15

È un libro un po’ docu-fiction, un po’ autocoscienza, con continui inserimenti della vita quotidiana dell’autrice medesima, la quale dichiara la sua tesi politica da subito: Orwell è “maschilista” mentre lei è “femminista”. […] Forte di tale verità, lancia in resta, con imperturbabile slancio, Funder si infila nella testa e nel cuore di Eileen Maud O’Shaughnessy pensando pensieri e sentendo sentimenti al suo posto.

Nadia Fusini, “Eileen Orwell, l’enigma della moglie invisibile”, Il venerdì, La Repubblica, 17 gennaio 2025, pp. 88-91